Lezione magistrale del Coronavirus: possiamo cambiare il modo di vivere?

Lezione magistrale del Coronavirus: possiamo cambiare il modo di vivere?

L’emergenza del Coronavirus

Questi tempi di “emergenza” sono abbastanza fecondi per far emergere alcuni paradossi e criticità del nostro modo di vivere basato su alcune certezze e sicurezze.

Un piccolo virus, di cui conosciamo poco, sta dimostrando la fragilità e vulnerabilità di un mondo globalizzato, interconnesso e interdipendente. Un piccolo virus, a cui è stato dato il nome di Coronavirus- covid-19, sta causando malattia, panico, morte e, tra non molto, anche una grave crisi economica e reale che provocherà perdita di posti di lavoro e aumento della povertà.

Con grande senso di responsabilità, tutti gli stati interessati stanno impiegando un gran numero di risorse umane ed economiche per combattere questo virus invisibile che rischia di far morire molto più di qualche migliaio di persone.

L’epidemia, anzi la pandemia del coronavirus ci sta insegnando che la sorte delle nostre singole esistenze è legata a quella del mondo globalizzato, interconnesso e interdipendente del quale facciamo parte.

Che cosa possiamo fare?

Possiamo cambiare il nostro modo di vivere?

E’ ormai chiaro e evidente che non possiamo più pensare ai nostri confini fisici e mentali, ma dobbiamo pensarci come appartenenti ad un unico ecosistema planetario.

Ecosistema che dipende quindi non solo dalle scelte politiche ma anche dai nostri stili di vita. Poiché oggi il modello di vita dominante è quello capitalistico-consumistico del neoliberismo che ha forgiato il nostro io, creandone bisogni e desideri fittizi che hanno costruito la nostra identità sociale, etica e politica.

Per questo motivo diventa necessario vivere in maniera diversa rispetto al modello dominante, accogliendo l’invito di Gandhi di essere il cambiamento che vorremmo vedere realizzato nel mondo.

Senza dubbio non è facile andare contro corrente e contro gli interessi dei “dominatori” di questo sistema mercantilistico dove tutto è diventato merce e l’unico valore che conta è quello del denaro. Quello che è più nocivo, però, è credere che non si può fare nulla. Anche se siamo una sola goccia nel mare, dobbiamo sapere che più gocce formano un oceano.

Ecco perché, per cambiare, abbiamo bisogno di metterci insieme a quelle persone che hanno già iniziato un percorso di cambiamento, attraverso i laboratori di pratiche filosofiche.

In questo modo possiamo dare vita ad una piccola comunità di persone che si aiutino reciprocamente durante il percorso, condividendo e praticando lo stesso tipo di conversazione, basata sul linguaggio relazionale – dialogico – unitivo. Questo tipo di pensiero-linguaggio presuppone la disponibilità all’amicizia e la concezione che tutti gli esseri umani siano figli di Dio/Universo/Natura/Terra e quindi fratelli.

Teth vuole essere, attraverso i laboratori di pratiche filosofiche, un luogo di apprendimento collettivo, necessario a far emergere e sviluppare le vere qualità dell’essere che sono: umiltà, fede positiva, amore per la verità, trasparenza, consapevolezza, generosità, gratitudine, autenticità, compassione.

 

One Comment
  1. Perle di saggezza! Solo che non tutti le sanno vedere e cogliere.

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