..quanto al resto dei concittadini, egli vive al loro fianco ma non li vede; li tocca ma non li sente; non esiste che in se stesso e per se stesso, e se ancora possiede una famiglia, si può dire per lo meno che non ha più patria. Al di sopra di costoro si erge un potere immenso e tutelare, che si incarica solo di assicurare loro il godimento dei beni e che veglia sulla loro sorte. E’ assoluto, particolareggiato, regolare, previdente e mite. Rassomiglierebbe all’autorità paterna se, come essa, avesse lo scopo di preparare gli uomini alla maturità, mentre cerca invece di fissarli nell’infanzia. Ama che i cittadini si divertano, purché non pensino che a divertirsi.»
La profezia di Tocqueville
Tocqueville, in questo testo del 1840, è un profeta delle democrazie moderne, caratterizzate da una crescente affermazione del principio dell’uguaglianza, dalla mediocrità dei desideri e dei comportamenti, e da un aumento costante del dispotismo statale.
Esso si attua attraverso una serie di leggi che vorrebbero normare tutta la vita delle persone.
Se la democrazia è solo una vuota affermazione di uguaglianza essa non funziona perché esclude la viva partecipazione. Infatti, l’uguaglianza delle condizioni non implica la scomparsa di fatto delle diverse forme di disuguaglianze.
L’uguaglianza invece, tende “a isolare gli uomini gli uni dagli altri, e a far sì che ciascuno di loro sia spinto ad occuparsi solo di se stesso”. Essa “pone gli uomini gli uni a fianco agli altri, senza un legame comune che li unisca”.
La democrazia “spezza la catena” del legame sociale. L’altro da sé assume progressivamente i connotati di una figura sempre più estranea e opaca.
Inoltre, la democrazia impone, travisandola, una nuova nozione di libertà come diritto universale, a prescindere dalle conseguenze. Tale errata interpretazione produce l’illusione di essere liberi e autonomi, ma allo stesso tempo rende ogni individuo sempre più solo.
D’altro canto, con il prevalere delle passioni tristi e de-socializzanti dell’individualismo liberale, si assiste a un indebolimento dell’identità individuale: ossia all’emergenza del conformismo e dell’omologazione.
L’isolamento dei singoli individui, uguali nella loro impotenza, e indifferenti alla dimensione collettiva e politica, porta gli stessi alla ricerca del solo benessere materiale.
Tale ricerca è soddisfatta dal consumismo in tutti gli ambiti, che provvede, attraverso la pubblicità, ad aumentare i bisogni. I mass media, inoltre, forniscono agli individui una massa di opinioni già pronte, esonerandoli dall’obbligo di formarsene di proprie.
Tali opinioni sono caratterizzate da slogan semplificativi e da soluzioni immediate ai problemi complessi che i politici utilizzano per convincere le masse di “individui senza legami” a votare per i loro partiti.
Da ciò può scaturire un bisogno inquietante di autorità e di affidarsi a coloro che promettono di risolvere le tante disfunzioni accumulate nel corso di decenni e decenni di cattiva politica e conseguente potere della burocrazia.
C’è da sottolineare che i rischi della democrazia, di cui siamo testimoni inconsapevoli o no, riguardano tutti i cittadini, nessuno escluso, poiché tutti facciamo parte dello stesso sistema di democrazia rappresentativa.
Quindi, ognuno di noi, prima di lanciare le pietre contro “il colpevole di turno”, esamini se stesso e si chieda: “io, in che cosa ho sbagliato e che cosa posso fare?”
Ecco perché è necessario e improrogabile far parte di Teth significato
iscrivendosi ai Laboratori di pratiche filosofiche della trasformazione interiore: esistono davvero?