Fino a quando dobbiamo vivere con la mascherina e distanziamento sociale?

Fino a quando dobbiamo vivere con la mascherina e distanziamento sociale?

Distanziamento sociale e mascherina sono le misure adottate per vivere in questo periodo di emergenza. Affermare che stiamo vivendo in un periodo di crisi o di emergenza è diventato, ormai da lungo tempo, un luogo comune. Ma l’arrivo di questo virus e tutto quello che è stato pensato, detto e avviato per farvi fronte ha modificato enormemente la percezione della realtà. Infatti, si ha l’impressione di essere invischiati in una situazione che non può che evolvere in termini peggiorativi a meno che non si scopra un vaccino o che il virus scompaia. Insomma è come se fossimo in balia di una forza invisibile.

In che modo il covid-19 ha cambiato la nostra vita?

Veramente crediamo che la nostra vita debba essere eterodiretta da protocolli di sicurezza, da regolamenti e dalla paura che ogni altro da me e io stesso/a possa essere portatore di malattia e/o morte?

Vogliamo rassegnarci a vivere solo secondo la cosiddetta cultura della “sopravvivenza” caratterizzata dal senso d’impotenza e di vittimismo, dall’individualismo estremo, dal lamento continuo e dalla mancanza di relazioni sociali?

Forse dobbiamo uscire da questo paradigma dominante e particolare, cominciando a porci le solite domande filosofiche: chi sono io? Perché esisto? Qual è il senso della mia vita?

Che cosa ci ha insegnato il covid 19?

La pandemia globale ci ha dimostrato che siamo tutti interdipendenti al di là di confini geografici, fisici e mentali. Essa ha messo in evidenza la vera urgenza del nostro tempo. È possibile che i potenti di questo mondo non si rendano conto che è urgente il passaggio dall’ego-etnocentrismo all’ecocentrismo? Tale passaggio è stato invocato da scienziati e dai movimenti per la salvaguardia del clima, del pianeta e di tutti i popoli.

Dobbiamo accettare, anche se non è facile, che l’interesse individuale e particolare deve essere superato in favore del bene collettivo perché nessuno si salva da solo. Questo può avvenire non solo con il cambio del paradigma culturale, ma con una vera trasformazione del modo di vivere che chiamiamo filosofico. Esso promuove la possibilità di uscire dallo stato di “minorità” o impotenza per farci affrontare la vita con maggiore consapevolezza trascendendo l’inganno dello stato di emergenza.  In conclusione dobbiamo imparare a sopportare la vita anche nelle sue prove difficili (precarietà, imprevisti, malattie, morte), senza credere alle “frottole dei mercanti” di una vita felice, senza problemi e in cui è possibile realizzare tutti i desideri.

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