Dall'Osanna al Sia Crocifisso: la folla

Dall'Osanna al Sia Crocifisso: la folla

La Domenica delle Palme

Come tutti sappiamo, dal calendario ancora in uso, le celebrazioni pasquali iniziano con la Domenica delle Palme per concludersi con la Pasqua di resurrezione e poi Lunedì dell’angelo o Pasquetta.

Tale settimana potrebbe essere sintetizzata:

Dall’OSANNA della Domenica delle Palme al SIA CROCIFISSO del venerdì SANTO della folla, al È RISORTO dell’angelo, alle donne Maria di Magdala e l’altra Maria, della Domenica di Pasqua.

“La folla che andava innanzi e quella che veniva dietro, gridava: OSANNA al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! OSANNA nel più alto dei cieli! ” Mt. 21, 9

“Ma i capi dei sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a chiedere Barabba e a far morire Gesù. Allora il governatore domandò loro: «Di questi due, chi volete che io rimetta in libertà per voi?». Quelli risposero: «Barabba!». Chiese loro Pilato: Ma allora, che farò di Gesù, chiamato Cristo? Tutti risposero: SIA CROCIFISSO! Ed egli disse: Ma che male ha fatto? Essi allora gridavano più forte: SIA CROCIFISSO! Mt.27, 20

“Ma l’angelo disse alle donne: «Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. È RISORTO […] Andate a dire ai suoi discepoli: E’  risuscitato dai morti… Mt.28, 5

Chi è la FOLLA?

È composta da molte persone, ognuna delle quali, presa singolarmente, può essere buona o cattiva come tutti gli altri. Essa si muove ora in una direzione ora nell’altra, a seconda delle circostanze. Ma quando questi singoli sono messi in gruppo e diventano “la FOLLA”, ecco che essa diventa un soggetto operante nella storia, assume una forza e una personalità sua propria. La FOLLA rappresenta il POPOLO che ora acclama il Messia e pochi giorni dopo grida forte: SIA CROCIFISSO.

Non è cambiata, “la FOLLA”, nel corso della storia: ora acclama e domani maledice. Attenzione, sono i capi che convincono la folla e poi il governatore esegue la richiesta.

Questo avviene perché l’essere umano è un essere relazionale, ha bisogno degli altri e di identificarsi in una appartenenza. Ecco perché si lascia affascinare dai bravi comunicatori ed è alla ricerca dei leader di turno.  Ha bisogno di sicurezza e quando si trova in gruppo è facile che si faccia influenzare dall’opinione della maggioranza.

Oggi la folla, che richiede il requisito essenziale di trovarsi fisicamente nello stesso posto, è stata sostituita dalla MASSA.

La parola MASSA che spesso viene identificata con la gente che non dispone di una cultura “superiore”, invece, è da intendersi con un “modo collettivo di pensare”. Grazie alla globalizzazione e ai mass-media fruiamo tutti degli stessi prodotti, sia materiali, sia culturali senza saper sviluppare la capacità di cogliere la complessità e la profondità di tutti i fenomeni, di tutti i problemi, di tutti gli avvenimenti.

Differenza tra FOLLA – MASSA- INDIVIDUO

Ma mentre la folla, quando è in gruppo, è capace di agire o reagire, seguendo il leader di turno, la MASSA è più passiva perché le condizioni storiche e sociali hanno portato alla frammentazione delle comunità. “La massa” è immorale e distratta, si emoziona davanti alle celebrità e agli slogan. Ha sempre bisogno del leader o influencer da seguire e un nemico da odiare.

Esaminiamo, infine, il ruolo delle due donne a cui un angelo dice: È RISORTO

Intanto, le due donne hanno la loro identità, sono indicate con il nome, vanno alla ricerca di Gesù (il Bene, la Verità?) cioè seguono una via, poi vanno a dare l’annuncio agli altri.

Possiamo affermare che grazie alla decisione coraggiosa di due donne, (pensate qual era la condizione della donna in quel periodo: non potevano neanche testimoniare!) il Cristianesimo e con esso la cultura cristiana ha formato e plasmato i popoli in tutto l’Occidente.

Riflettiamo se anche noi corriamo il rischio di essere FOLLA o MASSA e muoverci ora in una direzione ora nell’altra facendoci convincere dai capi o leader o influencer di turno.

Oppure possiamo seguire la scelta di due donne che hanno annunciato un evento portatore di vita e di speranza.

Per essere iniziatori di piccoli gesti di cambiamento ci vuole forza, una forza maggiore di quella che serve per cedere all’indifferenza, allo scetticismo, al pessimismo. Ci vuole soprattutto fede nel Bene che possiamo compiere e pratica di consapevolezza.

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